Nella giornata del Giovedì Santo nel primo pomeriggio i bambini del catechismo hanno preso parte alla celebrazione della Lavanda dei Piedi,
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poi alle 19.00 la Messa in Coena Domini, e alle 22.00 l’Adorazione Eucaristica guidata dai giovani!
Nel corso dell’Adorazione Eucaristica ci sono stati vari passaggi su cui si potrebbe riflettere ancora e più intensamente, quindi ve li riporto:
- Apriamo i nostri cuori, rafforziamo l’udito interiore della fede! Parlino a noi le voci e gli avvenimenti carichi del più grande contenuto. Si sveli dinanzi a noi il mistero nascosto prima dei secoli nel seno della Santissima Trinità, mistero che nel tempo prestabilito è diventato il Corpo e il Sangue del Figlio di Dio Incarnato – ed è venuto ad abitare tra di noi sotto la specie del pane e del vino nell’Ultima Cena. Ecco il grande mistero della fede!Se oggi ricordiamo in modo particolare l’ora dell’Ultima Cena, lo facciamo anche perché quest’ora dura incessantemente e riempie tutte le ore della storia fino alla fine del mondo, poiché Cristo «dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine» (Gv 13,1).
- Gesù trascorre le ultime ore della sua vita terrena in compagnia dei suoi discepoli. Il Maestro manifesta un amore straordinario per gli apostoli, impartendo loro insegnamenti e raccomandazioni. Durante l’ultima Cena, Gesù ha mostrato – con le sue parole – l’amore infinito che aveva per i suoi discepoli e gli ha dato validità eterna istituendo l’Eucaristia, facendo dono di sé: egli ha offerto il suo Corpo e il suo Sangue sotto forma di pane e di vino perché diventassero cibo spirituale per noi e santificassero il nostro corpo e la nostra anima. Egli ha espresso il suo amore nel dolore che provava quando ha annunciato a Giuda Iscariota il suo tradimento ormai prossimo e agli apostoli la loro debolezza. Egli ha fatto percepire il suo amore lavando i piedi agli apostoli e permettendo al suo discepolo prediletto, Giovanni, di appoggiarsi al suo petto.
- Gesù era solito andare con i suoi discepoli sul Monte degli Ulivi per pregare e per trascorrervi la notte. Gesù sa che la missione per la quale è venuto su questa terra sta per compiersi. Egli trova le parole adatte per accomiatarsi dai suoi discepoli e, distribuendo loro il pane ed il vino, indica in questi due elementi i segni tangibili del suo corpo che sarebbe stato immolato sulla croce e del suo sangue che sarebbe stato sparso per i peccati del mondo.Momenti di ispirazione divina si alternano con momenti di tristezza. Gesù ha davanti agli occhi, chiarissima, la visione dei fatti che succederanno fra breve…
La frase: “Voi tutti questa notte sarete scandalizzati per causa mia” che rivolge ai suoi discepoli lungo il cammino verso il Monte degli Ulivi, è seguita immediatamente da parole di speranza e di incoraggiamento per sé stesso e per i suoi uditori: “Ma dopo che sarò risorto vi precederò in Galilea”.
Per comprendere lo stato d’animo di Gesù in quei momenti, non dobbiamo dimenticare che Egli, pur essendo Figlio di Dio, era al tempo stesso un uomo come tutti noi, con le nostre stesse paure, le nostre debolezze e con tutte le tentazioni a cui ognuno di noi è sottoposto. Del resto non poteva essere diversamente: le sue paure, le sue debolezze e le sue sofferenze dovevano essere reali e non apparenti in quanto, soltanto partecipando pienamente alla loro stessa natura umana, Egli poteva veramente comprendere ed aiutare gli uomini per i quali era venuto a morire su questa terra.
