Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, i pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Riflessione a cura di Don Pasquale Somma:
«Andarono senza indugio e trovarono…»: ricevuto il Vangelo, i pastori vanno, vedono, trovano. Anch’essi hanno bisogno di compiere un cammino di fede, che li conduce alla preghiera e alla contemplazione dei segni poveri nei quali Dio si manifesta. «E dopo averlo visto riferirono… poi se ne tornarono glorificando e lodando Dio…» (Lc 2,17.20). Ma cosa hanno visto? «Un bambino adagiato nella mangiatoia». Il Bambino nella mangiatoia, oggi, è il corpo che noi stiamo diventando e che Egli ci dà di diventare. Il Bambino nella mangiatoia è il corpo di Cristo già nato e sempre in via di nascere. La sola modalità di accesso a questo Mistero, cioè al segno del Bambino nella mangiatoia, è accettare di esservi inclusi, incorporati. Guardando questo Bambino, consegnato per il nostro compimento e la nostra gioia, noi contempliamo l’Amore che si consegna per liberarci, e riceviamo, nel suo svelamento, l’infinito Mistero di Dio che è Amore. «Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore»: Maria sta fra le due funzioni dei pastori, quella contemplativa e quella missionaria: vanno e vedono, tornano e riferiscono. Maria è la sintesi di queste due dimensioni di fede: contemplazione e azione. Ella incarna la dimensione della memoria interiore: conservare e meditare. Maria scruta, esamina, osserva «tutte queste cose»: è un lavoro di riflessione interiore, per meditare e confrontare. Maria mette insieme le parole e i fatti perché vuole trovare il “filo rosso”, perché cerca di capire nella dimensione contemplativa il dispiegarsi del progetto di Dio. Ella celebra l’arte del silenzio, non dice una parola. È la Vergine in ascolto: fa del proprio cuore il centro, la sintesi, lo scrigno da cui attingere il tesoro della vita e comprendere nella fede il disegno di Dio. Maria cerca di leggere con il cuore la storia, gli avvenimenti, Dio nel suo Bambino!