ALBANIA,TERRA IN CUI CIÒ CHE DAI É TUO PER SEMPRE!

Pubblicato giorno 20 agosto 2015 - Attività dei Giovani, Attività Parrocchiali, Messaggi alla Comunità

L’Albania, per molti, é un paese sottosviluppato come altri, un paese che vive condizioni di povertà, di disagio, abbandonato a se stesso, senza speranza di recupero; per pochi é una località turistica; per pochissimi non é niente di tutto questo. L’Albania é una terra santa e misteriosa, maestra di vita che sconvolge e stravolge completamente l’esistenza, il modo di vedere le cose, permettendo a chi vi approda di scoprire i lati più nascosti della realtà e la dimensione più profonda del proprio animo. Proprio in questa terra, un gruppo di trenta giovani e adulti della parrocchia del Carmine e di diverse parrocchie della diocesi di Castellammare-Sorrento, aderendo all’iniziativa della Caritas diocesana, hanno prestato “SERVIZIO” ai più poveri, agli abbandonati, agli emarginati e agli ultimi di Tirana, capitale industriale dell’Albania, insieme alle Missionarie della carità di Madre Teresa di Calcutta e ai Gesuiti. Giovani e adulti, ansiosi e ignari di ciò che avrebbero trovato in questa terra, hanno rinunciato alle loro vacanze estive per tentare, o per volontà o per curiosità, di andare controcorrente, buttandosi in una nuova realtà, in cui si sono resi conto di quanto siano importanti i beni essenziali che nella nostra Europa vengono sprecati e di quanto la nostra realtà quotidiana sia effimera, consumata dal superfluo e dal consumismo. Universo parallelo é invece quello dell’Albania, in cui ciò che é importante non é l’avere, il ricevere, il ringraziare ma il donare, il dare senza alcun compenso, senza alcuna intenzione se non quella di fare il bene perché fa bene. É questo che hanno trasmesso le suore di Madre Teresa, le quali nella semplicità dei loro gesti, carichi d’amore, verso il prossimo, quello più povero e abbandonato, non presentano mai segni di stanchezza, ma solo amore, facendo così grandi cose. Era proprio questa la luce che l’Albania emanava e continua ancora tuttora ad emanare, palpabile nelle realtà più abbandonate, come Tirana 1 e 2, in cui le giornate monotone degli anziani e anziane sono state animate da giochi, passeggiate, uscite al mare e attività; come il campo Rom e l’orfanotrofio di Elbasan dove i volontari sono stati investiti dal grande amore e affetto dei bambini che, nonostante fossero estremamente poveri, non hanno esitato nel dare un abbraccio senza smettere di sorridere; come Uzina, dove i volontari hanno animato le giornate dei bambini con giochi e catechesi. Tutte queste esperienze fanno pensare  che la sofferenza é solo un nostro costrutto, una gabbia in cui imprigioniamo noi stessi, ciò che siamo veramente per paura di essere giudicati, di apparire fragili agli occhi degli altri, non rendendoci conto di quanto ci stiamo facendo male, di quanto stiamo peccando, perché impediamo a noi stessi di essere felici. L’Albania, la terra delle contraddizioni, é stata MERAVIGLIA, perché attraverso i sorrisi, gli abbracci, le risate, i volti dei bambini e anziani, i nostri cuori si sono aperti, hanno sconfitto quelle barriere che ci legavano all’apparire, mostrando la meraviglia che c’è al di sotto delle fragilità. É stata guarigione perché ha curato le nostre ferite, ha saziato “KAM ETJE”, la nostra sete. É stata Amore, l’Albania ha invocato amore in noi attraverso i suoi abitanti e ci ha permesso di donarlo agli altri senza alcun compenso. É stata una CAREZZA di Dio sull’anima che ci ha permesso di prendere in mano la nostra vita e di farne molto di più, rendendoci testimoni del fatto che “CHI FA IL BENE FA BENE, STA BENE E FA STARE BENE”.

di Raffaela Zeffiro