Diario di bordo:Albania 3/1/2016

Pubblicato giorno 4 gennaio 2016 - Attività dei Giovani, Campo di solidarietá in Albania 2016, In home page

RESOCONTO DELLA GIORNATA DI IERI
Siamo sbarcati alle 8 a Durazzo dopo un viaggio notturno in alto mare. Nonostante fossimo in cabina abbiamo sofferto il mare agitato.

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Approdati a Durazzo sono venute a prenderci le suore di Tirana 1 e abbiamo fatto visita alle suore di madre Teresa a Durazzo dalla nosra amica sister Maria Pasquale che ci ha offerto la colazione. Poi siamo andati a Tirana dalle suore dove ci aspettava sister Taddeus per salutarci e ringraziarci del campo estivo chiedendoci di ritornare. Abbiamo poi pranzato dalle suore di Tirana 2. Oggi abbiamo fatto un un giro per Tirana progettando il prossimo campo estivo.

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Siamo stati a Vaqar, nella casa dei gesuiti, “centro padre Luli”. Qui abbiamo alloggiato in estate una 40 di volontari ed era il nostro campo base per le attività con le suore di madre Teresa nelle periferie di Tirana. Il superiore della casa, padre Beltrame è una persona particolare. Un francese che fuma il sigaro e porta il basco d’inverno e d’estate. In Albania da 20 anni ha realizzato questo centro e si dedica prevalentemente ad una pastorale sociale…quello che colpisce di lui è un concetto rivoluzionario di fare il bene: passare dal fare “per” al fare “con”…un concetto fondamentale del fare bene il bene. Fino adesso in queste terre e in tutti i posti sottosviluppati si è sempre pensato di fare per gli altri senza pensare a fare “insieme” per gli altri. Ecco allora che nella progettualità estiva matura il sogno di poter fare qualcosa insieme ai giovani albanesi che dormono un sonno americano aspettando la cicogna. Il gesuita francese ci ha chiesto di venire con una idea di lavoro cooperativo…Nel centro “padre Luli” attualmente si svolge un corso di formazione socio-politica, un asilo per bambini dai 2 ai 5 anni, e formazione scout agesci. La grande novità che fa storcere il naso ai più bigotti è un corso di Judo. Le Arti marziali dice il gesuita hanno il più nobile degli scopi: la disciplina. Quella dello spirito e quella del corpo. Al popolo albanese manca la disciplina e la cultura del lavoro. La disciplina forma il corpo alla sopportazione della fatica e scarica l’aggressività. “Attendiamo un coach di Rugby che possa insegnare questo sport ai più piccoli” aggiunge padre Beltrame, perché qui la cultura del calcio illude le nuove generazioni che si illudono di essere un giorno star del calcio. Occorre osare e proporre lo sport e non il calcio. Alle 17 poi in cattedrale abbiamo celebrato la messa in albanese con la comunità locale e dopo lamessa ci siamo fermati con i giovani della parrocchia per confrontarci sulle esperienze di pastorale giovnnile. Alle 20 siamo arrivati a Gramze dove abbiamo cenato e ci siamo sistemati per il nostro alloggio e la permanenza di questi giorni. Questa sarà una esperienza di visita e progettazione. Non siamo venuti a dare ma a prendere come mi ha suggerito una mia carissima amica. La generosità nasce dal prendere. Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date nel Vangelo è ribadito in maniera decisa. RICEVERE sorrisi, attese, gratitudine, ospitalità, richieste di aiuto…ci prendiamo tutto questo per attivarci nella gratuità. Questo gruppo è prevalentemente maschile: Angelo, Luigi, Marco, Costantino, Michele, Nunzio, Alfonso, Antonio, Maria, Iolanda e Rosa hanno deciso di essere “pazzi” come ci ha definito padre Mariano nella celebrazione in cattedrale perchè nelle festività del Natale abbiamo preferito venire qui…Allora alla domanda di mia mamma oggi pomeriggio per telefono: cosa sei andato a fare in Albania? ho risposto: sono venuto a ricevere…