Festa della Sacra Famiglia

Pubblicato giorno 27 dicembre 2015 - In home page, Riflessioni al Vangelo

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Riflessione a cura di Don Pasquale Somma:

Giuseppe e Maria perdono Gesù. Che modo è mai questo di celebrare la famiglia? Seppure sembri un paradosso, anche questa scena di crisi familiare può dirci qualcosa. È facile immaginare i due genitori nel momento in cui si accorgono che il figlio non c’è più: è passato già un giorno intero, sono in viaggio. Si saranno fatti prendere dall’angoscia, chissà, forse avranno anche discusso: la crisi fa parte della vita di ognuno e di ogni famiglia… perché non anche della santa Famiglia? Ma c’è una cosa molto bella che i due fanno, essenziale perché la vita familiare non muoia: cominciano a cercare insieme il figlio. Non ognuno per conto proprio, magari dopo aver litigato, ma insieme. La crisi fa parte della vita di tutti, non è uno scandalo; quello che è importante è che si cerchi e si custodisca il dialogo, ricucendo eventuali dissensi, cercando di crescere insieme. Maria e Giuseppe tornano quindi sui loro passi. Vanno a Gerusalemme a cercare Gesù, che è il figlio, certo, ma anche il Signore. E questo ci dice che, se non c’è Dio al centro della vita di una famiglia, c’è qualcosa che non funziona. È Lui, con la sua presenza, a custodire il cammino di ogni coppia, è il suo amore in loro che li fa crescere. Ogni famiglia ha bisogno di fondarsi su di Lui, di cercarlo e di riconoscerlo presente nella sua storia, perché è Lui che la apre agli altri. Quando Maria e Giuseppe trovano Gesù, egli quasi li rimprovera: perché guardate a voi? Io devo occuparmi delle cose del Padre mio! La famiglia muore se si chiude su di sé. Essa, con al centro il Signore, è chiamata a creare comunione in sé e ad aprirsi così alle relazioni. È tutta qui la santità.