Giovanni 16,12-15
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
A cura di Don Pasquale Somma:
Non è sufficiente conoscere Gesù e credere in Lui per essere inseriti nella sua verità tutta intera. Per giungervi occorre intraprendere un cammino di purificazione e di fede, che non si conclude mai in questa vita. Uno degli ostacoli maggiori, se non il più pericoloso, e comunque il più frequente, consiste nell’essere proiettati al di fuori di sé. Ciò limita e impoverisce le risorse personali, quanto più, al contrario, si è convinti di ben vivere e di ben operare. Non si coglie la verità di Gesù Cristo, quella che contribuisce a formare in noi l’uomo nuovo, quando, per esempio, si comincia a preoccuparsi più di proclamare la fede o di difenderla dagli attacchi, piuttosto che viverla; quando ci si impegna tanto a parlare di Dio, mentre molto poco si dialoga con Lui, ancora meno si rimane in ascolto della sua Parola nello Spirito; quando si è molto esperti nell’elaborare programmi di evangelizzazione o di missione, mentre si è poco pronti a mettere ordine nella propria vita affettiva, umana, teologale, e questo ogni giorno, in ogni circostanza. Bisogna impegnarsi, certamente, senza però mai dimenticare che, prima di tutto, siamo chiamati a vincere noi stessi, a rendere puro il nostro cuore, per evitare di diventare inavvertitamente bronzi che risuonano o cembali che strepitano (cfr. 1Cor 13), cui nulla in fondo giova di tanto affaccendarsi. Nulla va preso con leggerezza! Ammoniscono i Padri del deserto: «Se vuoi salire sulla croce hai bisogno di molta supplica e di molte lacrime e di essere in ogni ora sottomesso a Dio, chiedendo aiuto alla sua bontà, perché essa ti rafforzi e ti custodisca fino a risuscitarti in novità santa e invincibile: poiché grande è il pericolo nell’ora della croce».