Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Rifelessione a cura di Don Pasquale Somma:
“Il Vangelo odierno parla di un miracolo avvenuto in giorno di sabato. Perché l’Evangelista sottolinea questo particolare, e cioè, che era di sabato? Perché gli ebrei consideravano e considerano il sabato come il giorno del riposo, un giorno sacro in cui astenersi da ogni lavoro, soprattutto manuale. Gesù compie questa guarigione di sabato pur sapendo che avrebbe incontrato il dissenso e il disappunto degli ebrei osservanti. Perche?
Anche altre volte Gesù sceglie il sabato per i suoi miracoli, per far comprendere un messaggio fondamentale che riguarda il rapporto fra le persone e la legge. L’osservanza del sabato è importante, così come l’osservanza di ogni regola, ma le regole sono fatte per il bene delle persone e non il contrario. In un altro brano del Vangelo Gesù chiarisce: «il sabato è stato fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato» (Mc 2,27). Gesù, il Figlio di Dio, mediatore della Nuova Alleanza è superiore anche al sabato, ne è il Signore, perché Egli è il Signore del cielo e della terra. Con questo segno Gesù vuole affermare la Nuova Alleanza, anche se non abolisce quella Antica, fatta di prescrizioni e di leggi, ma viene a darle senso e compimento. Qui, a essere guarita, è una donna inferma da diciotto anni e la sua guarigione è più importante della regola formale del riposo sabbatico. Il messaggio di Gesù è chiaro: l’amore è la pienezza della legge. A volte anche noi cristiani cadiamo nella tentazione di salvare i principi e uccidere le persone, di preferire l’osservanza formale delle regole all’accoglienza sostanziale degli altri. Il capo della sinagoga mostra tutta la sua chiusura davanti alla novità imprevedibile di Dio: «ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli venite dunque a farvi guarire». Questo personaggio, simile a tanti di noi, cristiani osservanti e perbenisti, vuole regolare anche l’azione di Dio, vuole mettere dei paletti anche ai tempi della sua salvezza, ma Gesù ricorda a tutti di fare attenzione perché, mentre sleghiamo buoi e asini perché è nel nostro interesse che bevano, leghiamo gli altri e perfino Dio a causa della nostra grettezza d’animo, finendo per essere di impedimento all’azione nuova e salvifica del Signore.”