Dal Vangelo secondo Luca
“In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.”
Riflessione a cura di don Pasquale Somma:
Gesù designa dodici uomini, scelti fra i suoi discepoli, dopo un’intera notte trascorsa in preghiera, per costituire un gruppo ristretto dei suoi seguaci. (Alcuni stanotte sono rimasti forse solidali con Gesù non avendo dormito nella traversata verso Cagliari). Egli va su un monte per pregare, per un dialogo intimo e personale con il Padre. Il monte, simbolicamente, richiama proprio il luogo dell’incontro con Dio, dello stare cuore a cuore con Lui. Gesù prega a lungo perché deve prendere una decisione importante e non vuole farlo da solo, ma con Dio Padre.Gesù prega di notte, quando il silenzio avvolge tutte le cose e tacciono le distrazioni e i rumori. Di notte, nel silenzio, emerge la verità di noi stessi e può essere più facile aprire la porta al Signore, perché entri e illumini le profondità del nostro spirito. Quando noi dobbiamo prendere una decisione importante, può accadere che invece di pregare ci attardiamo a fare i nostri bravi calcoli umani, soppesando solo i vantaggi e gli svantaggi della nostra scelta, l’interesse e il profitto che potremmo ricavarne, se per l’impresa vale la spesa ecc. Qui, invece, ci viene proposta un’altra via: quella del discernimento davanti a Dio. La mia decisione è secondo la tua volontà? Se ci pensiamo bene, sostanzialmente preghiamo per entrare più facilmente nella volontà di Dio e non tanto per piegare la volontà Sua alla nostra. Gesù, in comunione con il Padre, fa la sua scelta che ricade su dodici uomini, che hanno pregi e difetti, peccati e virtù e chiama le loro dodici storie a diventare storia di salvezza per sé e per gli altri: li costituisce, infatti, come apostoli, inviati per una missione. Tra questi c’è anche Giuda, il traditore. È un mistero grande: Gesù chiama anche chi lo avrebbe tradito! La logica del Maestro non è la nostra, perché il suo amore non si basa sui nostri meriti, ma sulla gratuità della sua misericordia. A Gesù accorrono grandi folle per vari motivi: ascoltarlo, essere guariti dalle malattie, essere liberati dagli spiriti immondi. Tutti cercano la pace ed esprimono questo desiderio profondo in modi diversi, in una forma non sempre pura e disinteressata, ma Gesù è il Principe della pace e da Lui esce una forza, l’amore di Dio, che ha il potere di guarire tutti e infondere nell’intimo la pace. Qualunque siano i motivi per i quali cerchiamo Gesù, l’incontro autentico con Lui ci guarisce, perché l’amore gratuito ha questo potere. Siamo appena approdati a Cagliari e senza volerlo siamo 12. In questo primo giorno ritrovarci questo passo del Vangelo ci sorprende e ci fa sentire accompagnati in questa esperienza di formazione e di evangelizzazione:
Misericordia motus est
Iniziativa di volontariato dei giovani del centro d’ascolto della parrocchia Maria SS. del Carmine
PREMESSA
Dall’esperienza maturata quest’anno dai volontari del centro d’ascolto della nostra parrocchia, è emerso il desiderio di migliorare il servizio di assistenza ai poveri, potenziando l’ascolto per accogliere e conoscere i reali bisogni degli indigenti, che spesso si nascondono dietro la richiesta del “pacco”. Al fine di avviare un cambiamento strategico per “fare bene il bene”, alla vigilia del giubileo sulla Misericordia, dopo l’esperienza dei campi in Albania con la Caritas diocesana e alla luce del recente Convegno Diocesano “Ma voi restate in città”, nasce il progetto MISERICORDIA MOTUS EST.
OBIETTIVI:
1. Conversione: passare da un servizio di assistenzialismo alla cura della persona.
2. Evangelizzazione: testimoniare la misericordia di Dio, attraverso la gratuità del servizio e della presenza permanente, espressione di accompagnamento nel tempo.
3. Comunione: Non si può ancora delegare ad uffici specifici l’attenzione ai poveri ma bisogna che la comunità, provocata dal centro d’ascolto, si faccia carico.
FINALITÀ
1. Farsi prossimi
2. Visite domiciliari
3. Entrare in relazione, attraverso il servizio reciproco e non più attraverso il pacco.
DESTINATARI
1. Indigenti (coloro che ricevono il “pacco”)
2. Immigrati senza lavoro
3. Nuovi poveri
STRATEGIE
1. Visitare le famiglie in difficoltà che vivono nella città di Cagliari assistite dal servizio delle suore missionarie della carità, esperte nell’attenzione dei più poveri dei poveri.
2. Visitare le famiglie indigenti della nostra parrocchia.
3. Soddisfare il bisogno richiesto e iniziare un rapporto di scambio reciproco di servizio col tentativo di educare alla promozione del bene.