In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
A cura di Don Pasquale Somma:
Lo scriba che entra in scena nella perìcope evangelica aveva assistito al contradditorio fra Gesù e i sadducei che negavano la risurrezione dei morti. Rimasto stupito e impressionato per la chiarezza della risposta del Maestro, osa interrogarlo sul massimo dei comandamenti, dopo che attorno alla legge di Mosè si era sviluppata una specie di rete protettiva di oltre 616 comandamenti, di cui 365 in forma negativa, 248 in forma positiva. Per quanto anche nell’Ebraismo, oltre alla fede in Dio, vi fosse un’attenzione al prossimo, solo con Gesù avviene la saldatura indissolubile tra i due “amori”: un unico amore, dove quello per il prossimo misura quello per Dio.
Siamo soliti separare l’amore di Dio dall’amore del prossimo e, pertanto, siamo capaci di scendere in tanti “distinguo” da vanificare l’essenza propria dell’amore. Se puntassimo il nostro sguardo su Dio o, meglio, sulle relazioni interne alla Trinità, arriveremmo a dire che in Dio l’amore è una vita che unisce. Arriveremmo a capire la profondità e l’estensione della celebre affermazione di sant’Agostino “ama Dio e fa’ quel che vuoi”; perché – secondo sant’Alfonso de’ Liguori – «ad un’anima che ama Dio, lo stesso amore insegna a non fare mai cosa che gli dispiaccia, ed a far tutto ciò che gli gradisce» (Pratica di amare Gesù Cristo, I, 1). Ama e fa’ ciò che vuoi: questa espressione non può essere affatto travisata per giustificare un agire disordinato. La legge che unisce il cristiano a Gesù Cristo è essenzialmente quella interiore dell’amore. Questa è la “legge nuova”, è la legge dello Spirito Santo che di fatto libera l’uomo dall’osservanza di una norma puramente esteriore, per quella più forte e tenace dell’amore vero, totalmente disinteressato.
Gesù non ci sta, non accetta una discussione solo teorica. La fede dello scriba è solo intellettuale, tutta chiusa nella sua testa, non contagia il suo cuore, non lo spinge a cambiare le sue scelte. Stiamo attenti a non fare come lui…