Matteo 5,38-42

Pubblicato giorno 13 giugno 2016 - In home page, Riflessioni al Vangelo

Matteo 5,38-42

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio’’ e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

A cura di Don Pasquale Somma:

Una norma dell’antico ordinamento giuridico (Es 21,23-25) per limitare gli abusi della vendetta, “legge del taglione”, la misura della punizione doveva essere pari alla misura del danno. Gesù corregge una mentalità giuridica e senza cuore. Dice che bisogna disarmare il male con la forza dell’amore.
Anch’io mi disarmo e non so quali risposte dare di fronte alla gente che chiede più giustizia, più rigore, più rispetto, leggi meno permissive… Nonostante tutto, devo stare dalla parte di Gesù e, sulla sua parola “gettare le reti”. Questo per me è un grande atto non solo di fede, ma anche di carità e di eroica speranza. Chi può porgere in spirito evangelico l’altra guancia, non per questo deve essere uno spirito arrendevole e tantomeno pusillanime; lo può fare solo chi ama. Anche Gesù si è sdegnato contro i mercanti del tempio e ha scaraventato a terra i banchetti dei cambiavalute. Lui ci chiede una grande cosa: amare anche il delinquente e domandarsi per quali motivi lo sia diventato, da quale famiglia provenga, quale educazione abbia seguito, quali sventure la vita non gli abbia risparmiato… In concreto, devo mettere in pratica le parole di Gesù che mi chiede di sostituire alla violenza fisica la forza della soavità e della mitezza. «La pace è ordine vivificato ed integrato dall’amore» (Benedetto XVI). Di fronte al male e al desiderio di vendetta, san Paolo esorta a non ricambiare con la stessa moneta: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene» (Rm 12,21).