Momenti di Vita Vissuta…Albania 2015

Pubblicato giorno 20 agosto 2015 - Attività dei Giovani, Messaggi alla Comunità

 

Di seguito riportiamo i pensieri di alcuni dei partecipanti al Campo in Albania:

SALVATORE LO SCHIAVO

Se lasciassimo rispondere a chi non ha vissuto sulla pelle questa terra, probabilmente la risposta sarebbe condizionata dalle finte se non infondate notizie riportate dai media, intenti a creare storie di allarmismo. Lasciate che a questa domanda rispondiamo noi, il gruppo dei 30 volontari della Caritas diocesana.

Siamo entrati in questa terra carichi di paure, tensioni e pieni anzi strapieni di pregiudizi, sempre pronti a sentirci derubati. Ma poi come spesso capita tutto cambia, trovi un popolo simpatico, accogliente, caloroso, un po’ come quello italiano, e appunto…proprio come quello italiano “c’è sta o buon e o malament”. 

Siamo approdati in un paese in forte ripresa economica e politica, un paese in costruzione nel senso letterale della parola, il paesaggio si alterna tra palazzi nuovissimi costruiti a due passi da vere e proprie baraccopoli. 

E come il paese si trasforma anche la società è intenta a farlo, ma ben si sa, nella trasformazione non tutti vanno di pari passo, ed è proprio quando si è intenti a camminare a ritroso inoltrandosi negli ultimi posti di quest’ultima, che ci si imbatte in persone che la stessa società ha dimenticato, ripudiato e disdegnato. Ed è in questa grande fetta di popolazione che si trova il vero cuore albanese, che si trovano persone che non hanno niente, che vivono con meno di un euro, persone che anche solo grazie al contatto con un altro essere umano diverso dal loro ordinario sono felici. In dieci giorno di soggiorno, ci siamo impegnati ad organizzare assistenza agli anziani e disabili portandoli al mare dopo tre anni, organizzando campi giochi con i bambini alloggiati nei campi rom e bambini orfani e di villaggi poveri…e aiutando a ristrutturare i fatiscenti immobili dove alloggiano e vengono ospitati, il tutto diretto dalle suore missionarie della carità. Un esperienza che segna nel profondo, che fa apprezzare quello che si ha, che regala pianti, sorrisi, ed emozioni che non si sa di poter e saper provare. Questa fetta di degna popolazione albanese, vittima di ingiustizie della vita, chi alla nascita, chi nel durante, sorridono, si SORRIDONO, di gioia, una cosa che ormai la nostra “evoluta” società ha dimenticato. Ricambiano un semplice sguardo con un sorriso grosso quanto una nazione, che t’invade il cuore ed infonde in esso infinita misericordia. Ricevere abbracci ringraziamenti ed essere salutati l’ultimo giorno, con una lacrima, per delle semplicissime carezze, non ha un valore economico, ma inestimabile per l’animo…e tutto ciò fa riflettere, se solo si potesse essere misericordiosi sempre, in qualunque posto del mondo con chiunque si trovi sulla propria strada, non si vivrebbe in un mondo molto più giusto, fatto da UMANI con UMANITÀ? 

E pensare che per dare una svolta al mondo basterebbe veramente così poco…ma non tutti la pensano allo stesso modo, e spesso si è condizionati da un avidità d’animo dettata dalla società che non ti dà tregua e non ti permette errori, e si pensa che prendersi tempo per portare la misericordia nel mondo sia inutile, un errore insomma, ma non è così…

“chi fa del bene, fa bene, e fa stare bene a chi lo fa e a chi lo riceve” parole del don!!!

 

AMELIA

Occhi che sanno parlare, sofferenza che sa sorridere e fa sorridere, avere il nulla e saper donare tanto.

RAFFAELA

L’Albania é stata una carezza dell’anima! Ho sentito per la prima volta come i sorrisi, le carezze degli anziani abbandonati, le storie belle e tormentate dei miei compagni di viaggio potessero fare del bene. Mi hanno insegnato che é inutile soffrire su ciò che é ormai morto e su come é importante prendere in mano la propria vita,  svelando realmente ciò che si é, senza maschere, senza barriere per fare così della nostra vita molto di più e rinascere da quelle difficoltà che ti hanno reso una meraviglia di Dio!

SALVATORE LO SCHIAVO

La mia Albania è stata una frenetica sfacchinata ma piacevole e la rifarei  infinite volte. L’assistenza agli anziani è stata la mia luce, la mia felicità; mi sono divertito più di loro stando con loro. Per chi pregiudica, l’Albania va vissuta perché è tutto ciò che non ti aspetti di trovare.

GIULIA

Alla domanda del primo giorno “Luce dei miei occhi, dove sei finita?”, avevo risposto che non lo sapevo ed ero venuta a questo campo per ritrovare me stessa… Devo ringraziare perché non pensavo che questa esperienza sarebbe riuscita a darmi così tanto. Devo ringraziare soprattutto don Pasquale per avermi inserito a Tirana 2: ho avuto delle difficoltà all’inizio perché non mi sentivo all’altezza di lavorare con gli anziani, ma i loro sguardi pieni di amore e i loro abbracci gratuiti, felici solo perché eravamo li, sono stati per me il motivo che mi ha spinto ad andare avanti e non fermarmi. Non avendo conosciuto nessuno di tutti e 4 i miei nonni, non sapevo cosa volesse dire rapportarsi con loro, soprattutto con i disabili. Ad oggi posso dire che mi dispiace che questa esperienza sia finita; nonostante siano stati giorni duri, non mi è mai pesato nulla, sono sempre stata carica, con tanta voglia di dare, sono stata spensierata e serena, grazie anche all’amicizia nata nel campo e all’affetto di persone conosciute all’interno.

TERESA PORRONE

Lo sguardo di Sonia, l’abbraccio di Cindy, la consapevolezza di ciò che stavamo donando, la sorpresa di ciò che abbiamo ricevuto: eccola la luce che ha guidato la mia Albania.

 

GIUSY D’AMORA

Per me l’Albania é stata la MERAVIGLIA. I bambini che senza avermi mai visto mi hanno “scelto”, e correndomi incontro mi hanno stretto in un abbraccio, hanno ridato un senso alla mia vita. I sorrisi delle donne anziane,le strette di mano e i grazie di quegli uomini hanno dato a me molto più di quanto io avessi potuto fare per loro. Vivere tra i ROM, condividere la loro difficile realtà mi ha insegnato che nella vita niente é impossibile.

 

ANTONIO CRISCUOLO

Rendermi disponibile al campo in Albania mi é stato da spinta per continuare il mio lavoro in Italia che purtroppo é seguito da tante difficoltà ed il fatto di aver conosciuto gli altri volontari e aver condiviso con loro intere giornate, mi ha fatto provare tante emozioni, tra le quali il senso dell’amicizia forte.

ANGELO ORIGINE

KAM ETJE

IOLANDA MARTONE

Il primo giorno ci é stato chiesto dove fosse la luce dei nostri occhi e io a questa domanda avevo risposto di averla persa. Oggi, a chiusura di questo campo, posso dire di averla trovata negli abbracci degli anziani , negli occhi dei bambini e nei sorrisi dei miei compagni di avventura.

ROSARIA

…PERFINO IL TUO DOLORE POTRÀ GUARIRE POI…

L’Albania é stata per me MISERICORDIA, GUARIGIONE… perché ero io ad essere affamata, assetata, nuda, in carcere…e sono stata liberata…ogni mio bisogno é stato saziato…da Dio…attraverso i volti incontrati, gli abbracci ricevuti, i meravigliosi sorrisi.

 

CARMELA

La luce dei miei occhi é stata questa esperienza, il primo giorno pensavo di non farcela, invece da allora ho provato tanta felicità con le vecchiette. Bastava dare loro un bacio, una carezza e loro erano felicissime. Adesso che torno a casa, mi sentirò  carica: questa carica me l’ha donata il Signore perché mai avrei pensato di averne così tanta.  Sono rammaricata perché é durato così poco, e sono desiderosa di ritornarvi per dare ancora tanto amore, felicità e luce.

ALFONSO OLIVA

Grazie per l’opportunità che mi avete dato, io fino a qualche giorno fa non conoscevo la frase “fare bene fa bene” e ora vado via da qua con la malinconia nel cuore e vi dico che il bene lo avete fatto voi a me. GRAZIE!

 

ANNA MUCCIO

All’inizio non ero convinta di venire qui, paure, preoccupazioni mi assalivano. Ma ora che stiamo per tornare a casa mi sento triste e allo stesso tempo gioiosa perché stare a stretto contatto con queste persone mi ha fatto capire quanto sono fortunata senza rendermene conto. É stato un mix di emozioni che difficilmente scorderò.

KATYA TARTAGLIONE

“NON C’É VITA CHE NON MERITI AMORE”

Il mio incontro ravvicinato con i bambini ROM mi ha permesso di superare barriere insormontabili . Tutto ciò é stato possibile grazie ai loro enormi occhi che, anche se in lingue diverse, ti parlavano; grazie ai loro abbracci e sorrisi e al loro stupore. Grazie!

ELISA

É stato meraviglioso e sorprendente donare e ricevere amore, attraverso sorrisi, abbracci e sguardi  profondi carichi di gioia pura. L’amore invoca amore.

MARCO

Prima di questo campo, la luce dei miei occhi era finita in profondità dell’anima dove tutto é stato buio… Ma giorno dopo giorno sia gli anziani di Tirana 1 e 2 sia il gruppo ,con quei sorrisi e abbracci hanno fatto risalire di nuovo la luce nei miei occhi… Arricchendomi di amore e affetto…non ho dato tanto ma ho ricevuto e sentito la presenza di Dio nei poveri…grazie a tutti per questa esperienza stupenda!

SALVATORE AIELLO

Meraviglioso Dio che operi in tutti i tuoi figli e conservi le nostre vite nella tue mani e le affidi a noi, e noi le affidiamo a te, perché non si perda mai il tuo amore e così lo vogliamo trasmettere. Vogliamo seguire la luce che conserviamo e portiamo, e riaccendere ciò che si spegne o viene eliminato, scartato e deteriorato.

GIUSY NAPOLEONE

Albania, trenta guerrieri in viaggio alla ricerca della loro luce. Padre concedici di donare amore una volta tornati, dopo aver ricevuto tanto. Lo sguardo di un bambino , l’abbraccio di un anziano, la stretta di mano ad un amico sono la speranza di non perdere tutto questo amore.

 

GIUSEPPE TROTTA

Questo campo é stato meraviglia ,in quanto ho ritrovato il contrario di ciò che mi aspettavo sia nelle attività svolte sia nel mio gruppo. Una delle tante cose che spero di aver capito é che la sofferenza non é altro che un nostro costrutto. Dal momento che le persone, che per la loro vita vissuta potevano buttarsi giù ,non facevano che sorridere, ringraziare, ballare ed avevano, i bambini soprattutto, gli occhi pieni di gioia. Ho riempito il mio zaino di esperienza, pensieri, cose viste e di pezzi di vita dei miei amici di viaggio. Spero che tutto questo mi possa essere utile nella mia terra.

MARIA MARTONE

Quando sono partita per questa esperienza ero un pò titubante, avevo paura di non farcela anche perché la luce dei miei occhi era affievolita, quasi spenta. In questi giorni ho ritrovato la luce grazie ai bambini, bambini che senza conoscermi sono corsi ad abbracciarmi, mi hanno sorriso ed erano contenti di vedermi. É stato bello vedere la loro gioia mentre facevamo quello che per noi era un semplice gioco o bans.Bello é stato vedere la gioia degli anziani ad un “buongiorno” o ad un “come stai?”. Beh in questi pochi giorni non penso di aver potuto fare tanto per questo paese ma al contrario l’Albania mi ha dato tanto amore e tanta gioia e soprattutto ha donato una luce nuova ai miei occhi.

 

LUIGI CINQUE

La frenesia della vita ci sforza a distogliere lo sguardo dalle cose semplici della vita (un sorriso di un bambino, la carezza di una mamma, gli affanni di un papá, le preoccupazioni di un anziano), allontanandoci da quello che Gesù ci ha detto e dimostrato più volte con la sua esistenza “ama il tuo prossimo come te stesso”. Riflettendo su questa frase si dovrebbe comprendere e così migliorare la nostra esistenza, ponendo il noi prima dell’Io, facendo ciò non ci sarebbero più guerre, né poveri, né affamati sia nel corpo che nello spirito, si vivrebbe in fratellanza, donando tutti noi stessi. Gesù ti ringrazio di avermi fatto partecipare al campo in Albania 2015 (anche se in extremis) e di aver riacceso la luce nei miei occhi e nel mio cuore.

FEDERICA GARGIULO

“Non si vede bene che con il cuore”. Abbiamo il dono della vista ma non vediamo niente di quello che dovremmo vedere, perché invece di far agire il cuore spesso è la pancia, l’impulso che parla per noi. La verità è che facciamo schifo sul serio. Le anziane di Tirana2 non hanno nulla se non un grande cuore, non si lamentano mai ma si accettano e si amano per come sono, nonostante avrebbero tutte le ragioni del mondo per lamentarsi. Noi invece siamo capaci di lamentarci per ogni minima cosa senza tollerare nulla. Sarà forse che negli altri vediamo ciò che più schifiamo di noi e non tolleriamo?  Si è proprio così…facimm schif!!!  Cerchiamo di aiutare i poveri e poi ci dimentichiamo del povero che è dentro di noi e di quello che è accanto a noi. Ma i veri poveri siamo noi quando non ci accorgiamo di chi ci chiede aiuto ed ha bisogno di aiuto, di chi magari si isola perché forse non si sente a suo agio e noi cosa facciamo? Lo giudichiamo e non facciamo altro che allontanarlo senza cercare di capire comprendere amare e perdonare! Siamo poveri dentro e questa è la cosa più povera.

 

Ecco anche un video che racconta attraverso le immagini i momenti vissuti in quei luoghi:

Albania 2015 (1)