Mt 1, 18-24

Pubblicato giorno 15 dicembre 2015 - In home page, Riflessioni al Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa
.

Riflessione a cura di don Pasquale Somma:

Questi due fratelli sembrano così lontani da noi, ognuno con le sue caratteristiche, con il suo modo di comportarsi. Eppure, se ci pensiamo bene, ognuno di noi può rispecchiarsi in loro. A volte siamo docili, tutto è facile, pronti a dire subito il nostro “sì” più vero; altre volte, quando la posta in gioco è più alta, o quando la stanchezza o lo scoraggiamento ci assalgono, diventiamo a un tratto come dei ribelli. Vogliamo decidere noi cosa fare e cosa non fare. Siamo esseri liberi, no? Nel nostro cuore inizia, allora, il combattimento tra la libertà, che pretendiamo di possedere e di gestire, e la Grazia, che ci spinge a mettere da parte il nostro “io” per obbedire alla voce di Dio. È fondamentale far venire alla luce i nostri “no”, i nostri rifiuti, le nostre fragilità e i nostri peccati. E questo, non per cadere nel vittimismo e vivere nei sensi di colpa, o di inferiorità, ma per permettere a Dio di far luce in noi. Senza la nostra volontà, Egli non può salvarci. Cerchiamo, dunque, di maturare in noi la consapevolezza che ci permette di scoprire cosa abbiamo veramente nel cuore; sarebbe già un passo avanti per essere sanati. Questo testo del Vangelo ci fa capire quanto sia reale, anche per ognuno di noi, il pericolo di partecipare, con apparente docilità, durante tutta la nostra vita, alle celebrazioni liturgiche e alle attività della Chiesa, dire dei “sì” solo superficiali, senza mai in realtà convertirci pienamente, senza mai conformare la nostra volontà a quella del Padre e diventare così finalmente come un “terzo ipotetico figlio” che dà subito la sua adesione al padre e poi fa quanto egli chiede. Gesù, ogni Natale, viene a fare proprio questo, ci viene a donare la possibilità di essere veramente cristiani.