Mt 6, 1-6. 16-18

Pubblicato giorno 10 febbraio 2016 - In home page, Riflessioni al Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Riflessione a cura di Don Pasquale Somma:

Una scena purtroppo non così rara: i bambini che ricevono la Prima Comunione fermi, con lo sguardo che cerca il parente incaricato di fare la foto. Solo quando lo vedono si avvicinano al sacerdote, che porge loro l’Ostia consacrata. E ancora, mentre la ricevono, il loro sguardo è rivolto verso il fotografo. I bambini sono l’espressione di quanto succede nelle nostre famiglie, nella nostra società dell’apparire: conta solo ciò che possiamo filmare o fotografare e di cui poi possiamo vantarci. Anzi, ci sono non pochi giovani che rischiano la loro vita, solo per apparire in un video. L’appello di Gesù è in controtendenza. L’elemosina – parola che in greco deriva da “misericordia” – la preghiera e il digiuno siano fatti in segreto. Chi invece pensa di “pubblicare” il suo fare, riceve il premio, l’ammirazione, già in questo mondo, non ne riceverà nel mondo futuro. È quindi l’atteggiamento interiore che conta. Fare qualcosa non per il video o la foto, ma per il Cielo. Gesù non ci chiede di non sperare di essere contraccambiati: il Vangelo spesso parla di ricompensa. Ci chiede solo di attendere che il riconoscimento venga al momento opportuno e dalla Persona giusta. Non ci possiamo prendere né il denaro, ma neppure attenzione e ammirazione prima del tempo, e non possiamo procurarci tutto ciò da soli: è il Datore di ogni bene, di ogni grazia che ci vuole ripagare in prima persona. Chi, in un’azienda, si prenderebbe gli incassi la sera, invece che aspettare la retribuzione e le lodi del proprietario dell’azienda l’indomani? Non rischiamo, per poco tempo e per una soddisfazione effimera, di perdere l’incontro più importante della nostra vita! Allora, il nostro fare, la nostra misericordia verso gli altri, la nostra preghiera e i nostri digiuni a fini religiosi (non per mantenere la linea!), saranno graditi al Signore.