Novena alla Beata Madre Teresa di Calcutta

Pubblicato giorno 25 agosto 2015 - Attività Parrocchiali, Avvisi, Celebrazioni, Messaggi alla Comunità

Anche in seguito al Campo Estivo appena terminato in Albania, ispirato ai valori di Madre Teresa, e durante il quale i nostri volontari hanno ricevuto il pieno supporto delle suore Missionarie della Carità, da giovedì 27 Agosto a sabato 5 Settembre ogni sera alle h 19.00 si terrà presso la nostra parrocchia la Novena in preparazione alla festa della Beata Madre Teresa di Calcutta.

Chi è Madre Teresa?

“Vieni, sii la mia Luce.

Piccola mia, vieni, vieni, portami nei tuguri dei poveri.

Vieni e sii la Mia Luce.

Da solo non posso andarci. Essi non mi conoscono, e perciò non mi vogliono. Vieni tu. Va’ in mezzo a loro.

Portami con te dentro la loro vita.

Quanto desidero entrare nei loro tuguri, nelle loro buie case tristi. Vieni e sii vittima per loro. Nella tua immolazione,

nel tuo amore per me, Mi vedranno, Mi conosceranno, Mi vorranno”.

“Tu hai paura, e quanto la tua paura mi ferisce! Non temere.

Sono io che ti chiedo di fare questo per me. Non temere.”

“Soffrirai. Soffrirai molto, ma ricorda che sono con te.

Anche se il mondo intero ti rifiuta, ricorda che mi appartieni

e che io appartengo a te. Non temere. Sono io. Obbedisci soltanto.”…

“Voglio Suore Missionarie della Carità indiane, che siano il Mio fuoco d’amore fra i più poveri, gli ammalati, i moribondi, i bambini di strada.

Sono i poveri che devi condurre a me;

e le suore che offrirebbero la loro vita come vittime del mio amore e porterebbero a Me queste anime.

So che tu sei la persona più incapace,

debole e peccatrice, ma proprio

perché sei così desidero usarti per la mia Gloria! Rifiuterai?!”

(Parole di Gesù a Madre Teresa, da una lettera della Madre a P. Van Exem e a S. Ecc.za Ferdinand Périer, Arcivescovo di Calcutta, 3 dicembre 1947)

Biografia

“Per nascita sono albanese; indiana di cittadinanza. Per fede, sono una suora cattolica. Per chiamata, appartengo al mondo. Ma il mio cuore, appartiene totalmente al Cuore di Gesù” : questo è il modo in cui Madre Teresa descriveva se stessa. Piccola di statura, una fede solida come la roccia, gioiosa nella sofferenza, instancabile nella scoperta dei più bisognosi, perseverante nel parlare e vivere le verità dell’amore, splendente e luminosa in un mondo oscurato dalla miscredenza e dall’incapacità di amare. Madre Teresa è stata un’anima piena dell’amore di Cristo, infuocata d’amore per Lui e con un unico, ardente desiderio: placare la Sua sete d’amore e di anime.

“Ho sete”, Gesù ha gridato dalla Croce poco prima di morire, “trovandosi abbandonato, disprezzato e distrutto nell’anima e nel corpo. Parlava della Sua sete – non di acqua ma di amore”. Madre Teresa ha vissuto in spirito con Maria ai piedi della croce di Gesù, dando ascolto al suo grido nel profondo della sua anima. La sua vita ha avuto un solo scopo: è vissuta per saziare la Sua sete. Ha lavorato per la salvezza e la santificazione dei più poveri tra i poveri con un unico fine: portare ogni anima a conoscere e ad amare il Dio che l’ha creata, salvata e amata.

Questa luminosa messaggera dell’amore di Dio è nata il 26 agosto 1910 a Skopje, una cittadina situata all’incrocio della storia (o: a una frontiera storica) dei Balcani. La più piccola dei figli nati da Nikola e Drane Bojaxhiu, fu battezzata col nome di Gonxha Agnes, ricevette la Prima Comunione all’età di cinque anni e mezzo e fu cresimata nel Novembre del 1916. Il giorno della sua Prima Comunione nel cuore della bambina nasce un profondo desiderio: più tardi lei stessa scriverà che da quel momento ebbe in sè l’amore per le anime. I genitori di Gonxha erano profondamente religiosi e fornirono ai figli una casa piena d’amore e una solida educazione cattolica. La morte improvvisa di Nikola, quando Gonxha aveva circa 8 anni, porta gravi difficoltà alla famiglia, con la madre Drane sola a doversi prendere cura dei tre bambini. Il carattere affettuoso ma deciso di Drane influenza profondamente la personalità della figlia e il suo orientamento futuro. La famiglia trova appoggio nella parrocchia del Sacro Cuore. Gonxha è impegnata nella comunità, canta nel coro, prende parte alle recite e si unisce agli altri giovani nei pellegrinaggi alla Madonna di Letnica. Fu proprio in quel santuario che sentì i primi segni della vocazione.

Nel Settembre del 1928, a diciotto anni d’età, spinta dal desiderio di diventare missionaria, Gonxha lascia la casa paterna per entrare nell’Istituto della Beata Vergine Maria, conosciuto come istituto delle Suore di Loreto, in Irlanda.

Lì accolta, le danno il nome di Suor Mary Teresa, in onore di S. Teresa di Lisieux. In dicembre, parte per l’India insieme ad altre tre compagne e arriva a Calcutta il 6 gennaio 1929.

Dopo due anni di noviziato a Darjeeling, Suor Teresa fa (emette) la prima professione dei voti nel maggio del 1931. Assegnata alla comunità di Loreto Entally a Calcutta, insegna alla scuola femminile di St. Mary. Come insegnante, si prende grande cura delle studentesse, impara loro a parlare correntemente in bengalese ed è in grado di assistere le giovani e le loro famiglie.

La chiamata sul treno per Darjeeling

Alla giovane religiosa piena di zelo viene affidata anche una scuola parrocchiale, la Scuola Elementare di S. Teresa situata poco lontano da St. Mary. Il suo viaggio quotidiano per la città ed il lavoro medico nella clinica mobile di Loreto durante le vacanze estive, le permettono di osservare le sofferenze dei poveri. Il 24 maggio 1937, Sr. Teresa fa la Professione finale dei voti, divenendo la “sposa di Gesù” per “tutta l’eternità”. Da quel momento sarà chiamata Madre Teresa. Continua ad insegnare a St. Mary e nel 1944 diviene la direttrice della scuola. I vent’anni trascorsi da Madre Teresa nella Congregazione di Loreto furono pieni di profonda felicità, caratterizzati da una profonda vita di preghiera ed un intenso amore per le sue consorelle e per le sue allieve.

Rinomata per la sua carità, il suo altruismo e il suo coraggio, la sua capacità di fare del lavoro pesante, insieme alle sue doti naturali di organizzatrice, Madre Teresa ha vissuto la sua consacrazione a Gesù con fedeltà e gioia nel mezzo delle sue compagne.

Il 10 settembre 1946, durante un viaggio in treno da Calcutta a Darjeeling per il suo ritiro annuale, Madre Teresa riceve l’ispirazione, la chiamata dentro la chiamata” come l’ha sempre definita. Quel giorno, in un modo che non spiegherà mai, la sete di Gesù d’amore e di anime prende possesso del suo cuore e il desiderio di saziare la Sua sete diverrà la forza pressante della sua vita. Nel corso delle settimane e dei mesi che seguirono, Gesù, attraverso locuzioni e visioni interiori, le rivela il desiderio del Suo Cuore di “vittime d’amore” che avessero “irradiato il Suo amore sulle anime” e che fossero state la Sua luce per coloro che non lo conoscevano: “Vieni sii la Mia luce. Non posso andare da solo”. Gesù le rivela il Suo dolore per il fatto che i poveri sono dimenticati, la Sua sofferenza perché essi non Lo conoscono e il Suo profondo desiderio di ricevere il loro amore. E chiede a Madre Teresa di stabilire una comunità religiosa, le Missionarie della Carità, dedicata al servizio dei più poveri fra i poveri. In commoventi visioni, Madre Teresa vede i poveri, coperti dall’oscurità, e la Madonna, che al suo fianco, la supplica: “Prenditi cura di loro. …Portali da Gesù. …Insegna loro a pregare il rosario, il rosario in famiglia”. Dalla croce, Gesù stesso la implora: Ti rifiuterai di farlo per Me? Di prenderti cura di loro, di portarli da Me?”.

Madre Teresa, pur avendo un desiderio ardente di dire “sì” a Dio, ha lottato con la paura e il senso di esserne indegna. Sottomette la sua ispirazione al suo direttore spirituale, il Padre Gesuita Celeste Van Exem, e poi all’Arcivescovo di Calcutta, il Reverendo Ferdinand Périer S. J.. Nel gennaio del 1948, dopo un anno di discernimento, l’Arcivescovo le dà il permesso di procedere. Madre Teresa ottiene anche il necessario permesso dalla sua Superiora Generale di Loreto e l’Indulto di Esclaustrazione dalla Sacra Congregazione per i Religiosi di Roma. Finalmente il 17 agosto 1948, vestita per la prima volta con un sari bianco bordato di blu, attraversa i cancelli dell’amato convento di Loreto ed entra nel mondo dei poveri.

Dopo un breve corso a Patna con le suore della Missione Medica, Madre Teresa torna a Calcutta. Ivi, le Piccole Sorelle dei Poveri, le offrono ospitalità. Il 21 dicembre 1948, si reca per la prima volta nei bassifondi della città. Visita alcune famiglie, pulisce le piaghe di alcuni bambini, si prende cura di un vecchietto malato che giaceva sulla strada ed offre aiuto ad una donna che stava morendo di fame e di T.B.C.

Il Signore ha mantenuto la sua parola: “Lasciami fare…. Voglio usarti per la mia gloria”. L’apostolato fiorisce, benefattori cominciano ad aiutarla nel lavoro e arrivano vocazioni: una alla volta, le sue ex studentesse di St. Mary cominciarono ad unirsi a lei. In poco tempo, Madre Teresa apre la prima scuola dei bassifondi e alcuni dispensari medici in varie parti della città. Ovunque si reca, si dà da fare per trovare “i rifiutati, coloro che nessuno amava, coloro di cui nessuno si curava” e li serve come se servisse Gesù.

Il 7 ottobre 1950 la nuova Congregazione delle Missionarie della Carità viene ufficialmente riconosciuta come un istituto religioso nella Diocesi di Calcutta. Il 22 agosto 1952, festa del Cuore Immacolato di Maria, Madre Teresa apre la prima casa per i moribondi, Nirmal Hriday, (“Cuore Immacolato”), a Kalighat, Calcutta. Tre anni più tardi viene inaugurato il primo Shishu Bhavan, la casa per bambini abbandonati e denutriti.

Durante gli anni ’50 Madre Teresa divide il suo tempo fra il lavoro diretto con i poveri, cercando di raggiungere sempre più poveri sia a Calcutta che nei sobborghi; e l’insegnamento basilare della vita religiosa alle giovani suore. Agli inizi degli anni ’60, comincia a inviare le suore in altre parti dell’India. Il Decreto di Lode concesso alla Congregazione da Papa Paolo VI nel Febbraio del 1965, incoraggia Madre Teresa ad aprire una casa in Venezuela, la prima fuori dall’India. Seguono a breve termine fondazioni a Roma ed in Tanzania. Dato che il numero dell vocazioni continua a crescere, Madre Teresa ha potuto estendere la sua missione ai poveri in ogni continente, aprendo in ogni luogo “nuovi tabernacoli in cui Gesù fosse amato ed adorato”.

Preghiera

Caro Gesù aiutami a diffondere la tua fragranza ovunque io vada, inonda la mia anima del tuo Spirito e con la tua vita.

Penetra in me e possiedi tutto il mio essere, così completamente che la mia vita non sia che un riflesso luminoso della Tua.

Risplendi attraverso di me, e sii così presente in me,che ogni anima con cui vengo a contatto sperimenti la Tua presenza nella mia anima. Affinchè alzando gli occhi vedano non più me, ma Te soltanto che agisci attraverso di me.

Rimani con me, e allora comincerò a risplendere come Tu risplendi; risplendere in modo da essere luce per gli altri.
La luce, o Gesù, proverrà tutta da Te;
niente di essa sarà mia.
Sarai Tu a risplendere sugli altri attraverso di me.
Fa’ che, così, io ti lodi nel modo che più ami:
risplendendo di luce su coloro che sono attorno a me.
Fa’ che ti annunci senza predicare,
non a parole, ma con l’esempio,
con una forza che trascina,
con l’influenza benevola di ciò che faccio,
con la pienezza tangibile dell’amore che il mio cuore porta per Te. Amen.